Erano le cinque del mattino, “l’ora del letto”, quando Marisa Cantarelli pose una domanda semplice e rivoluzionaria: perché svegliare i pazienti a un orario imposto dal sistema, senza considerare i loro bisogni? Da lì iniziò la sua rivoluzione: mettere al centro la persona assistita, trasformando l’infermiere da mero esecutore a professionista capace di decidere, pensare, prendersi davvero cura.
Il convegno a un anno dalla scomparsa
A un anno dalla sua scomparsa, la figura di Marisa Cantarelli viene celebrata con un convegno che porta il suo nome e la sua visione: “Dalla teoria alla pratica si può. L’eredità di Marisa Cantarelli”.
L’appuntamento è stato lunedì 29 settembre 2025, presso l’Università degli Studi di Milano. Un’iniziativa organizzata da CEA, Casa Editrice Ambrosiana, con l’obiettivo di onorare e rilanciare il patrimonio che Cantarelli ha consegnato all’infermieristica italiana.
L’eredità di una rivoluzione infermieristica
Cantarelli è stata una delle figure più rivoluzionarie nella storia della professione. Ha introdotto un pensiero nuovo, fondato sulla centralità del paziente e sulla necessità di strumenti concettuali e pratici che valorizzassero l’autonomia infermieristica.
Le sue teorie hanno trasformato la pratica quotidiana, rendendo l’assistenza più consapevole, strutturata e scientifica. Non è un caso che al convegno siano intervenute personalità di primo piano come rappresentanti della FNOPI, con la presidente Barbara Mangiacavalli, dirigenti di ASST, Regione Lombardia e associazioni come il Soroptimist.
Le loro voci hanno raccontato come il pensiero di Cantarelli sia oggi parte integrante della sanità: dalle diagnosi infermieristiche all’applicazione del progetto CCE in Regione Lombardia, fino alle iniziative sociali che ribadiscono il ruolo etico e relazionale della professione.
Il documentario e l’ultimo libro
Durante il convegno c'è stata anche l’occasione di presentare due eredità preziose. Da un lato, l’ultimo libro a cui Cantarelli ha lavorato, testimonianza scritta della sua instancabile ricerca e della sua volontà di lasciare strumenti concreti alle nuove generazioni di infermieri.
Dall’altro, il trailer del documentario “Marisa Cantarelli. Vedere prima, guardare oltre”, che restituisce in immagini la potenza della sua rivoluzione silenziosa.
Il progetto - una produzione vivéo (Sceneggiatura: Sara Di Santo. Regia: Danila Palladini. Produzione: Ferdinando Iacuaniello) - nasce per custodire e diffondere una memoria che non appartiene solo agli infermieri, ma a tutta la società.
Una memoria che resta viva
Marisa Cantarelli ha insegnato che l’infermieristica non è semplice tecnica, ma responsabilità, relazione, sguardo etico. La sua eredità continua a vivere nelle pratiche quotidiane di chi oggi assiste, cura e si prende carico delle fragilità umane.
A un anno dalla sua scomparsa, la sua voce rimane un faro che illumina la strada di una professione chiamata a trasformare la cura e, con essa, la società.