Era il 14 dicembre 1983 quando, sulla pista del Sestriere, una campionessa italiana di sci, Maria Rosa Quario (per tutti “Ninna” Quario), vinse la gara di slalom speciale di Coppa del Mondo.
La Valanga Rosa e l’eredità sportiva
Ninna Quario faceva parte di quella squadra chiamata “Valanga Rosa”, soprannome dato alla nazionale italiana di sci alpino femminile che ottenne grandi successi negli anni ’70 e ’80. Le atlete principali di quel periodo includevano, oltre a Maria Rosa Quario, anche Daniela Zini, Claudia Giordani e Paoletta Magoni, che ottennero risultati importanti in Coppa del Mondo.
Proprio in quell’anno cominciava la sua attività agonistica un ragazzone nato a Bologna che sarebbe poi diventato famoso in tutto il mondo: Alberto Tomba.
Il trionfo di Federica Brignone al Sestriere
Ma tornando a Ninna Quario e alla sua vittoria al Sestriere, dovettero passare ben 37 anni prima di rivedere un’atleta italiana vincitrice di una gara di Coppa del Mondo sulla montagna piemontese.
Quel 18 gennaio del 2020 fu proprio Federica Brignone, figlia di Ninna Quario, a riportare sul gradino più alto del podio del Sestriere un’italiana, vincendo lo slalom gigante di Coppa del Mondo.
Federica Brignone, che prende in mano il testimone dalla madre dopo 37 anni e lo porta avanti con ancora più successi, diventa la sciatrice italiana più vincente della storia della Coppa del Mondo di sci femminile italiano.
Una carriera da record
Federica Brignone ha costruito una carriera più lunga e costante rispetto all’altra regina storica dello sci italiano, Deborah Compagnoni, che ha brillato soprattutto nei grandi eventi, con un palmarès olimpico straordinario: tre medaglie d’oro.
Due regine diverse, due epoche, ma entrambe leggendarie. Storiche le due Coppe del Mondo assolute vinte da Federica Brignone nel 2020 e nel 2025 – unica italiana ad averlo fatto – e le tre medaglie olimpiche (1 bronzo a Pyeongchang 2018 e 1 argento e 1 bronzo a Pechino 2022).
È evidente che l’obiettivo di questa stagione era rappresentato dalle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.
L’infortunio e la corsa contro il tempo
Ma la fortuna non è stata dalla parte di Federica: durante la finale dei Campionati Italiani, il 3 aprile scorso a San Pellegrino (Moena), è caduta infortunandosi gravemente, riportando la frattura scomposta pluriframmentaria del piatto tibiale e della testa del perone della gamba sinistra, oltre alla rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.
Un incidente che le farà saltare (salvo una ripresa miracolosa) l’intera stagione 2025/2026 e, di conseguenza, le tanto ambite Olimpiadi italiane.
Proprio alcuni giorni fa, in un’intervista concessa al Corriere della Sera, Federica dichiarava:
«Di incidenti seri ne ho avuti: il piatto tibiale me l’ero già rotto, anche se non in questo modo. E tre anni fa ho avuto un foro in un tendine: non ho detto nulla e mi sono fatta i cavoli miei. Questo infortunio è ben altra cosa, tuttavia non mi cambia le prospettive. Ho avuto un momento di down quando ho capito che serviva il secondo intervento. Non camminavo bene, non salivo le scale, il ginocchio era gonfio. Mi sono detta: ancora così dopo quattro mesi? D’altra parte non sono mancate fasi opposte: spesso mi sono sentita forte, reattiva, positiva. Insomma, combattente come sono io.»
Il ritorno tra i giganti dello sci
Durante la prima gara della stagione di Coppa del Mondo di sci femminile, lo slalom gigante di Solden (Austria) del 25 ottobre, Federica Brignone ha presenziato dichiarando ai microfoni RAI:
“So che sembra strano ma in realtà sono felicissima di tornare a vedere questo mondo. Per sei mesi sono entrata solo in riabilitazione. Ho avuto per fortuna un gruppo bellissimo e mi sono trovata bene. È bello tornare tra la famiglia dello sci, c’è una bella energia, mi viene ancora più voglia di tornare”.
Una lezione di coraggio e determinazione
Nonostante i suoi 35 anni, le Olimpiadi probabilmente perse, Federica ha deciso di non mollare, di riprendersi la propria vita e di tornare a fare ciò che ama: sciare.
Esemplare la risposta che diede al Corriere della Sera quando le fu chiesto se fosse pronta ad accettare l’eventualità di non farcela:
«Con quello che è successo, sì. In quel caso potrei considerare il ritiro? Per come sono fatta io non so se lascerei. Probabilmente direi: “Ok, quest’anno non ce la faccio, ma ci riprovo”.»
Forza, coraggio, determinazione. Una buona notizia, ma soprattutto un esempio che illumina la stagione sciistica che si è appena aperta.