Era bella la luna rossa, nota come luna di sangue. È stata vista ad occhio nudo su quasi tutta l'Europa, l'Asia, l'Australia e l'Africa. La suggestiva eclissi totale del nostro satellite, iniziata sin dal tramonto di domenica 7 settembre, ha affascinato milioni di persone per la sua caratteristica colorazione dovuta alla diffusione della luce solare, la componente blu dispersa nell'atmosfera terrestre e quella rossa rifratta sulla Luna. Era intensamente rossa e piena, leggermente più grande del solito per aver superato da pochi giorni il suo perigeo, ossia il punto della sua orbita più vicino alla Terra. Quando l'eclissi è terminata, la luna era ancora più splendente.
Il ciclo delle eclissi e l’antico timore
Le eclissi si verificano ciclicamente, secondo un calendario noto sin dall'antichità, ogni 18 anni e 11 giorni. È il ciclo di Saros che comprende 43 eclissi di Sole e 28 di Luna. Gli antichi interpretavano le eclissi come un segno della collera della divinità lunare o come presagio funesto di una minaccia o disgrazia incombente.
Etimologicamente, eclissi significa infatti cedimento, abbandono, decadimento. Anche se oggi questo fenomeno astronomico è spiegato scientificamente senza ricorrere alla leggenda del mito e alla superstizione, un'eclissi resta un evento che suggestiona ancora l'uomo moderno.
Di fronte a un sole e a una luna che scompaiono alla sua vista, portando oscurità, l'uomo tende a interrogarsi sulla solitudine e la pochezza della sua esistenza di fronte alla bellezza e alla grandezza del cosmo. Una luna rossa inquieta di più. La si associa, oggi come allora, al sangue.
La luna rossa sopra Kiev
“Chissà se la luna di Kiev è bella come la luna di Roma, chissà se è la stessa o soltanto sua sorella”, si interroga il poeta Gianni Rodari in un componimento del 1960. Anche nella capitale ucraina gli occhi erano rivolti al cielo, domenica. Non solo per ammirare lo spettacolare evento astronomico, che si ripeterà il 31 dicembre 2028, ma anche per scorgervi, tra le stelle, altri missili e droni.
In una notte più buia per circa 82 minuti c'era certamente il timore che potesse drammaticamente ripetersi un altro devastante raid russo, come quello di sabato, il peggiore attacco dall'inizio della guerra. La notte prima dell'eclissi sono stati 800 i droni e 13 i missili lanciati dall'esercito di Mosca sulle case e sulle infrastrutture energetiche della città, mai così tanti. Mentre bruciava il palazzo del governo, si contavano ancora una volta i morti e i feriti tra i civili.
Il giorno dopo, mentre la Luna sorgeva e arrossandosi si eclissava ed il cuore degli abitanti di Kiev ancora sanguinava per i lutti e la paura, altri cento droni sono piovuti nel cuore del Paese. L'oscuramento del disco solare ha accompagnato così l'ennesima strage per far capitolare l'Ucraina.
Versare altro sangue fa parte del piano di Putin. Risulta ormai evidente che la Russia non vuole né la tregua né la pace e che non ha nessuna intenzione di modificare la sua posizione, tantomeno sul campo di battaglia dove sta accumulando altre truppe.
Rodari e la luna che parla di pace
“Ma sono sempre quella! – la luna protesta – non sono mica un berretto da notte sulla tua testa!”, continua il poeta. “Viaggiando quassù faccio lume a tutti quanti, dall'India al Perù, dal Tevere al Mar Morto e i miei raggi viaggiano senza passaporto”, ammonisce la luna di Rodari.
I suoi versi, tornati drammaticamente attuali, ci ricordano quanto siamo tutti uguali sotto lo stesso cielo. Questa significativa poesia è considerata infatti un inno di pace e solidarietà tra i popoli. Sebbene sia stata composta come una filastrocca per bambini, il suo messaggio destinato agli adulti di ogni tempo è semplicemente potente.
Conflitti nel mondo e coscienze oscurate
Eppure le coscienze degli esseri umani tornano ad oscurarsi ciclicamente, come le eclissi dei nostri due astri del cielo. Sta succedendo anche a Gerusalemme, a Gaza e in altri 54 posti nel mondo, tanti sono i conflitti armati in corso. Secondo il Global Peace Index dell'Institute for Economics & Peace, si tratta del numero più alto mai registrato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Le guerre tra Israele ed Hamas e tra Russia ed Ucraina sono soltanto le due più raccontate, una per le accuse di genocidio e la profonda crisi umanitaria, l'altra per le mire espansionistiche di Putin che minacciano altri Stati europei. Persiste il rischio, in entrambe, che il conflitto si allarghi pericolosamente. Sono tempi decisamente bui.
La Russia, la guerra e il sangue che scorre
La luna, che sia oscurata dal cono d'ombra o sia luminosa, piange il sangue di tutti, compreso quello che scorre dalla parte del nemico aggressore. La Russia, a corto di soldati, sta mandando al fronte anche le donne. Per sopperire alle enormi perdite di uomini – si stima siano circa un milione in oltre tre anni di guerra – il Cremlino ha dato ordine di reclutare le detenute, liberandole dalle prigioni.
Riflessioni sotto la luna e l’illusione della pace
Mentre osservavo l'eclissi ho parlato anch'io, da sola, alla Luna. Fino a quando la propaganda del Cremlino riuscirà a nascondere queste perdite catastrofiche? Le bare tornano a casa. È mai possibile pertanto che l'opinione russa, per quanto mal informata, non ne sia scossa?
Ho la sensazione che le masse siano ancora una volta ammaliate dal fascino del male dei dittatori di oggi, con le loro verità alternative e fuorvianti. Eppure tutte le persone nel mondo dicono di volere la pace. Perché allora la popolazione di un Paese aggressore non si ribella ai propri governanti in favore dell'altra popolazione aggredita? Perché si accetta di diventare carne da macello e di macellare altre vite? Si tace e si parte, armati.
Perché poi non c'è anche per l'Ucraina la stessa mobilitazione generale che ha spinto la Global Sumud Flotilla a salpare per Gaza? Il sentimento di pietà e la denuncia sociale non dovrebbero essere identici? Mi chiedo dove siano spariti, tra gli occidentali, gli attivisti per Kiev.
È allarmante che il destino di un popolo e l'esito di una guerra dipendano dalla narrazione degli eventi. Se essa è distorta, non completa, non veritiera, faziosa in base agli schieramenti e alle simpatie politiche, non è davvero possibile trovare una soluzione giusta e raggiungere una pace duratura. Da nessuna parte.
È inutile raccontarsela. La luce nelle persone, come nell'eclissi, prima o poi torna. Così la pace, che però dura quel che dura perché non risponde alle leggi perpetue dell'universo ma a quelle imperfette dell'uomo. La pace sulla Terra è soltanto un falso e temporaneo compromesso. È un ideale, un'utopia, il più bel verso di poesia che non smetteremo mai di sognare e cantare, continuando ad ingannarci l'un l'altro.