Memoria, antisemitismo e conflitti: dalla Shoah ad Hamas

Scritto il 02/10/2025
da Monica Vaccaretti


Così ammoniva Primo Levi nel dopoguerra ricordando la tragedia della Shoah.

I tempi bui sono già tornati, sotto forma diversa. E non sono passati nemmeno cent'anni. Il mondo nutre ancora sentimenti di avversione, ostilità e odio contro gli ebrei, non si sono mai sopiti.

L’antisemitismo oggi

Ogni tanto tornano i cartelli che vietano agli ebrei di entrare nei negozi, si aggrediscono verbalmente e fisicamente per strada, si bruciano le bandiere di Israele e scoppiano roghi nelle sinagoghe. È successo anche in questi giorni.

Levi aveva messo in guardia i suoi contemporanei e le generazioni future.

La guerra di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza ha contribuito a riaccendere la Judenhass, l'antisemitismo come venne definito in Germania già nel XIX secolo. Si tratta di un odio antico, irrazionale ed irragionevole, le cui radici affondano ancor prima dell'ideologia nazista.

La guerra Israele-Hamas e la propaganda

Pur riconoscendo la sofferenza del popolo palestinese e il loro diritto all'autodeterminazione, nonché che Israele abbia reagito al 7 ottobre senza rispettare il principio di proporzionalità, è tempo di dire basta con l'odio verso gli ebrei ed Israele, oggi accusato di genocidio.

Per spiegare le ragioni israeliane, il governo ha deciso di rendere pubblici integralmente i filmati del pogrom, ripresi anche dalle GoPro dei terroristi. Il 26 settembre il premier Netanyahu si è presentato all'ONU con una spilla raffigurante un QR Code contenente la documentazione delle stragi: oltre 1200 ebrei assassinati, più di 6000 feriti e 253 rapiti.

Un’opinione pubblica selettiva

Dopo gli ultimi eventi — l’abbordaggio della Global Simud Flotilla da parte della Marina israeliana, l’arresto di Greta Thunberg insieme al Direttivo, i cortei e i blocchi nei porti e nelle stazioni — si è scatenata una protesta di migliaia di manifestanti Pro-Pal in Italia. In questo contesto prendo le distanze da un'opinione pubblica selettivamente indignata, che si muove solo con la propaganda, senza cultura, memoria storica e pensiero critico.

I terroristi di Hamas sono la versione aggiornata di quelli che negli anni Novanta decapitavano soldati e civili occidentali in diretta. Hanno la stessa ideologia dei gruppi come Isis e Al Qaida, responsabili dell’11 settembre, degli attacchi di Parigi, Londra, Madrid e delle stragi in Europa.

Attivismo occidentale e conflitti dimenticati

Partecipare a cortei gridando “Free Palestine” senza aggiungere “da Hamas” significa essere faziosi. La Global Sumud Flotilla, accusata da alcune fonti di legami con Hamas, aveva come reale obiettivo quello di rompere il blocco navale piuttosto che portare aiuti umanitari.

Prendo le distanze da attivisti che selezionano cause e vittime. Mentre la guerra in Palestina catalizza l’attenzione, in Nigeria la guerra contro Boko Haram continua a mietere decine di migliaia di morti. In Sudan, in due anni di guerra civile, sono morte quasi 30.000 persone e milioni di bambini sono sfollati. In Occidente però non si scende in piazza per loro.

Le prospettive di pace

La parola fine di questa dolorosa vicenda non è ancora stata scritta.