Impegno, sacrificio, speranza. Il vero valore dello sport

Written on 18 agosto 2025
Luca Pellicci


Tampere è una città della Finlandia, con circa 250.000 abitanti, ad oltre 2.500 km dall’Italia, famosa essenzialmente per le sue saune e la “mustamakkara” (piatto tipico, vagamente simile al nostro sanguinaccio). Ma da alcuni giorni Tampere è diventata famosa in quanto è stata sede dei Campionati Europei Under 20 di Atletica Leggera, dove i giovani atleti italiani hanno fatto razzia di podi, ponendosi al primo posto nel medagliere, con 6 ori, 3 argenti e 5 bronzi: 14 medaglie in tutto.

Confronto con le edizioni precedenti

Per dare un’idea del risultato, è sufficiente considerare che nei precedenti Europei Under 20 di atletica (svoltisi a Gerusalemme nel 2023) le medaglie azzurre furono esattamente la metà: 7 (2 ori, 3 argenti, 2 bronzi), mentre in Estonia, a Tallinn, nel 2021 la squadra italiana non vinse nessun oro, ma solo 6 argenti e 2 bronzi.

I protagonisti: Doualla e la squadra

Particolare scalpore lo ha suscitato Kelly Doualla, che a soli 15 anni ha vinto sia i 100 metri femminili che la staffetta 4x100 - impresa paragonabile alla vittoria di due slam tennistici. Analoga impresa tra i professionisti riuscì a Jacobs alle Olimpiadi di Tokyo svoltesi nel 2021.

Ma importante è il risultato di tutta la squadra, in uno sport posto ai margini dell’interesse nazionale e normalmente considerato solo ogni quattro anni, in occasione delle Olimpiadi, occasione dove peraltro l’atletica leggera si trasforma in disciplina regina della manifestazione.

Il valore dell’atletica

È significativo che ci sia questa spinta da parte dei nostri giovani, che fanno ben sperare per un buon futuro in questo sport. L’atletica è uno sport individuale (solo le staffette sono a squadre) e quindi l’atleta deve sempre dare tutto, centellinando le energie per cercare di ottenere il meglio. È sport che richiede dedizione completa all’allenamento e spesso la differenza tra un risultato positivo ed uno negativo è data da una manciata di centesimi o di centimetri, da un battito d’ali, che possono esaltare o bruciare mesi o anni di preparazione.

Le parole di Pietro Mennea

Mi piace ricordare una famosa frase che Pietro Mennea (forse l’atleta italiano più conosciuto) diceva: “Lo sport è bello perché non è sufficiente l’abito, chiunque può provarci”.

Non a caso Mennea affermava che lo sport (e non solo l’Atletica) non è immagine, non è apparenza: è necessario che ci siano talento e qualità ma anche molta dedizione e spirito di sacrificio. Non basta una divisa o un paio di scarpe firmate. Il bello però è che tutti possono provarci, anche se nel nostro Paese, dove la maggior parte degli impianti è dedicata al calcio, ci sono forti limitazioni per poter intraprendere un percorso serio in sport ingiustamente ritenuti “minori”.

Il messaggio per il futuro

Quanto sarebbe bello trasportare questo messaggio - che esalta il valore dell’impegno a quello dell’immagine - nella nostra vita quotidiana. Vedere questi giovani, che invece di apparire, di ricercare le firme famose, di rincorrere followers, si allenano, ci provano, fanno sacrifici quotidiani nel silenzio degli stadi semivuoti e nella trascuratezza delle maggiori reti televisive, illumina una luce di speranza per il futuro.

E il tutto si può riassumere in un’altra citazione del grande Pietro Mennea: “Lo sport insegna che per la vittoria non basta il talento, ci vuole il lavoro e il sacrificio quotidiano. Nello sport come nella vita”.