Parlare di igiene delle mani significa inevitabilmente affrontare anche il tema dell’uso appropriato dei guanti. Nonostante se ne discuta da tempo, è ancora necessario sensibilizzare operatori sanitari e decisori sulle conseguenze di un impiego scorretto o eccessivo di questi dispositivi.
Indossare i guanti quando non è indicato può infatti ridurre in modo significativo l’adesione all’igiene delle mani. Ma non si tratta solo di sicurezza clinica. L’utilizzo non necessario dei guanti comporta anche ripercussioni ambientali importanti. Questi dispositivi, derivati principalmente da combustibili fossili, contribuiscono alla produzione di grandi quantità di rifiuti sanitari e al conseguente inquinamento.
Inoltre, l’uso eccessivo può avere effetti negativi sulla salute degli operatori, come lo sviluppo di dermatiti e reazioni allergiche, a causa dell’umidità intrappolata e del contatto prolungato con i materiali dei guanti.
Incoraggiare l’uso consapevole dei guanti
Per dare visibilità a questi aspetti critici, nel 2018 il Royal College of Nursing (RCN) ha avviato la campagna Glove Awareness Week (GAW), che si svolge ogni anno in concomitanza con il 5 maggio, Giornata mondiale dell’igiene delle mani.
L’iniziativa mira a incoraggiare un uso più consapevole dei guanti, aumentando la consapevolezza non solo sull’appropriatezza clinica, ma anche su temi cruciali come la salute della cute degli operatori e soprattutto la sostenibilità ambientale.
Dal lancio della campagna, milioni di operatori sono stati raggiunti attraverso risorse, materiali didattici e strumenti informativi. Uno dei contenuti più significativi è il video realizzato dal RCN intitolato “The Lifecycle of a Medical Glove”, liberamente accessibile su YouTube, che racconta in maniera semplice ma incisiva l’intero ciclo di vita dei guanti medicali, dalla produzione fino allo smaltimento.
Questo video è uno strumento potente per comprendere le implicazioni ambientali legate a ogni fase del processo: l’utilizzo di materie prime non rinnovabili, i lunghi trasporti internazionali, la produzione industriale, l’uso monouso e infine lo smaltimento in inceneritori o discariche speciali.
L’impatto ambientale è tutt’altro che trascurabile
Il settore sanitario globale è responsabile del 4-5% delle emissioni di gas serra a livello mondiale e, nel solo Regno Unito, il sistema sanitario pubblico (NHS) contribuisce al 6,3% delle emissioni complessive dell’Inghilterra.
I guanti in nitrile e vinile sono tra gli articoli monouso più utilizzati, rappresentano una parte significativa di questo impatto. Sono spesso prodotti all’estero e devono percorrere migliaia di chilometri prima di raggiungere gli ospedali e i servizi sanitari. Ogni guanto inutilmente indossato rappresenta, dunque, un contributo evitabile all’inquinamento da CO₂, alla produzione di rifiuti e al consumo di risorse naturali.
Scopo reale dei guanti
Un altro aspetto da non sottovalutare è la confusione diffusa sul reale scopo dei guanti. Un malinteso comune è che siano sempre necessari per prevenire la diffusione delle infezioni. In realtà, l’igiene delle mani è il metodo più efficace per ridurre la trasmissione di patogeni.
I guanti devono essere utilizzati solo in situazioni in cui c’è un rischio concreto di contatto con sangue, fluidi corporei o sostanze chimiche. Non sono invece necessari per molte attività infermieristiche di routine, come l’alimentazione, il posizionamento del paziente, la somministrazione di farmaci o l’osservazione clinica. In queste situazioni, il loro utilizzo è superfluo e dannoso, sia per l’ambiente che per la salute degli operatori.
Secondo un’indagine pubblicata dal RCN nel 2020, il 93% degli infermieri aveva riportato almeno un sintomo di dermatite alle mani nei 12 mesi precedenti. Le dermatiti possono essere debilitanti, con lesioni dolorose e tempi di guarigione lunghi, al punto da rendere difficile, se non impossibile, continuare l’attività clinica. Ridurre l’uso non necessario dei guanti significa quindi anche proteggere la salute degli operatori sanitari.
Promuovere consapevolezza tra gli operatori sanitari
In questo articolo ci focalizzeremo proprio sugli aspetti ambientali legati all’uso dei guanti medicali, utilizzando come base di riflessione il contenuto del video "The Lifecycle of a Medical Glove" e altri strumenti informativi sviluppati nell’ambito della Glove Awareness Week.
L’obiettivo è promuovere una maggiore consapevolezza tra gli operatori sanitari e contribuire, con scelte quotidiane più responsabili, alla costruzione di un sistema sanitario più sano, sostenibile e resiliente.
I contenuti del video “Il ciclo di vita dei guanti medicali”
Introduzione
- I guanti sintetici in nitrile e vinile sono i principali tipi di guanti da visita utilizzati dal Servizio Sanitario Nazionale (NHS)
- I guanti vengono prodotti a migliaia di chilometri di distanza, attraverso numerosi processi produttivi prima di arrivare nel Regno Unito
- Il viaggio inizia con la catena di approvvigionamento dell'NHS, con ordini effettuati molti mesi in anticipo. L'ordine viene processato a 10.500 km di distanza, in fabbriche dell'Asia orientale (i principali produttori di guanti nel mondo sono in Malesia, oltre 100 miliardi di guanti/anno)
- I guanti in nitrile sono costituiti da acrilonitrile e butadiene, sostanze chimiche derivate dal petrolio, a differenza della gomma naturale dei guanti in lattice
Estrazione del petrolio
- Il pozzo petrolifero può trovarsi anche a migliaia di chilometri di distanza dalla fabbrica in cui vengono prodotti i guanti. Ogni fase dell’estrazione e del trasporto è regolata da rigidi sistemi di controllo e procedure di sicurezza, poiché un errore nel maneggiamento può provocare gravi danni ambientali, come sversamenti o contaminazioni del suolo e delle risorse idriche.
Che cosa si intende per pozzo petrolifero
Un pozzo petrolifero è un foro profondo scavato nel terreno per estrarre petrolio (e spesso anche gas naturale) da rocce sotterranee. Può trovarsi a terra (onshore) o in mare (offshore).
Il petrolio si trova in profondità, intrappolato tra strati di roccia permeabile. Il pozzo, tramite tubazioni e impianti di pompaggio, permette di portarlo in superficie per poi essere raffinato e utilizzato per carburanti, plastica, medicinali e molti altri prodotti.
- Il petrolio greggio viene pompato in grandi navi per iniziare il viaggio verso terra e poi traportato in impianti di raffinazione tramite oleodotti, treni o autocisterne
Raffinazione del petrolio
- Le raffinerie separano il petrolio tramite un processo di distillazione frazionata. I derivati ottenuti, come butadiene e acrilonitrile, vengono inviati alle fabbriche di gomma per essere ulteriormente lavorati.
Produzione della gomma sintetica
- Le sostanze chimiche estratte dalla raffinazione del petrolio, come il butadiene e l’acrilonitrile, vengono inviate agli stabilimenti per la produzione di gomma sintetica. Qui, attraverso processi chimici complessi, come la polimerizzazione in estrattori e lunghe camere di reazione che possono arrivare fino a 400 metri, questi prodotti vengono trasformati in gomma sintetica.
- Una volta completata la lavorazione, la gomma sintetica viene formata in grandi blocchi solidi, pronti per essere spediti alle fabbriche di guanti, dove sarà ulteriormente lavorata per diventare prodotto finito
Produzione dei guanti sintetici
Caratteristiche della catena di montaggio e degli stampi
Gli stampi utilizzati nella produzione dei guanti sono realizzati in ceramica resistente al calore e alla corrosione, sagomati a forma di mano per riprodurre fedelmente la forma del guanto. Sono progettati per essere leggeri ma robusti, così da poter sopportare cicli continui di immersione, riscaldamento e pulizia senza danneggiarsi.
La catena di montaggio degli stampi è un sistema continuo di trasporto automatico, solitamente costituito da una lunga struttura metallica dotata di ganci o supporti specifici per sostenere gli stampi di ceramica.
Gli stampi sono fissati saldamente su questi supporti e scorrono lungo un percorso predefinito, che può essere orizzontale o seguire lievi curve, a seconda della disposizione dello stabilimento.
Durante il tragitto, la catena li muove lentamente ma costantemente, permettendo a ogni stazione lungo il percorso di eseguire la propria operazione senza fermare l’intero flusso produttivo.
Il sistema è progettato per garantire stabilità e precisione nel movimento, evitando scuotimenti o urti che potrebbero danneggiare gli stampi o compromettere la qualità del guanto.
La lunghezza delle catene varia a seconda della dimensione dello stabilimento, ma può raggiungere anche oltre 300 metri, per ospitare tutte le fasi necessarie del processo produttivo.
Inizio del ciclo di produzione
Nelle fabbriche di guanti, speciali stampi in ceramica ripetono ciclicamente un processo a cui aderisce la gomma liquida. Prima di ogni ciclo gli stampi vengono inizialmente lavati con bagni di acido nitrico e acqua, per rimuovere residui oleosi, polveri e contaminanti.
Segue una seconda immersione in bagni di acqua deionizzata, che serve a rimuovere ogni traccia di acido residuo. Tra un processo e l’altro, gli stampi vengono asciugati con aria calda e spazzolati meccanicamente per assicurare una superficie liscia e pulita, essenziale per una distribuzione omogenea del polimero.
Questi processi consumano molti litri di acqua e prodotti chimici, perciò i bagni devono essere regolarmente monitorati e riforniti per mantenere gli standard qualitativi. Per aumentare la sostenibilità, l’acqua sporca viene filtrata in più fasi: agenti flocculanti aggregano i residui solidi, mentre altri agenti chimici scompongono le micro-particelle sospese.
Segue un passaggio attraverso un letto di sabbia fluidizzata e infine un letto biologico di ghiaia contenente microrganismi che degradano ulteriormente le sostanze organiche. L’acqua trattata può così essere riutilizzata nei processi industriali, ma una parte significativa non è idonea e viene reindirizzata agli impianti di trattamento delle acque reflue, aumentando il carico ambientale.
La produzione continua, 24 ore su 24, richiede un costante approvvigionamento di acqua, che può portare a carenze locali. Inoltre, un uso prolungato può abbassare l’efficienza dei filtri, aumentando il rischio di contaminazione delle falde acquifere.
Fase della produzione dei guanti
Quando gli stampi sono pronti, vengono trattati con carbonato di calcio e nitrato di calcio, sostanze che favoriscono la coagulazione della gomma. Gli stampi vengono immersi nella gomma liquida per un tempo preciso, sufficiente a ottenere lo spessore desiderato.
Dopo l’immersione, l’eccesso di gomma scola via e il guanto comincia a formarsi. Lo stampo viene quindi trasferito in una camera di riscaldamento dove la gomma si polimerizza e indurisce.
Rimozione dei guanti dallo stampo e confezionamento
Una volta raffreddati, i guanti vengono separati dagli stampi. Questa operazione è ancora svolta manualmente da operatori specializzati, poiché le macchine non riescono a staccare i guanti con la stessa precisione, senza rischiare di danneggiarli.
È una delle fasi più intensive dal punto di vista della manodopera. Infine, i dispenser pieni di guanti vengono imballati in scatole più grandi e caricati in container per il trasporto marittimo verso i mercati di tutto il mondo.
Trasporto de guanti fino all’utilizzatore finale
Per ridurre i costi, gli ordini vengono spediti in blocco, spesso impiegando fino a sei settimane per essere evasi. I container vengono poi portati al porto e caricati su grandi navi cargo. L'NHS necessita di circa 200 container per spedizione, ovvero 4.000 ogni anno.
Le navi, cariche fino all’orlo, impiegano circa sei settimane per percorrere i 10.500 km fino al Regno Unito. Una volta arrivate, le spedizioni vengono scaricate e trasportate ai centri di distribuzione.
La catena di approvvigionamento dell'NHS gestisce le richieste di ogni ospedale, smistando e distribuendo le spedizioni ogni giorno. I lavoratori scaricano a mano i guanti, che vengono sistemati in contenitori adatti allo stoccaggio e poi immagazzinati. Successivamente, la catena di distribuzione organizza la consegna dei quantitativi richiesti da ciascuna struttura sanitaria. I conducenti caricano i furgoni, che partono — spesso di notte — per consegnare i guanti a tutti gli ospedali del Regno Unito.
Le spedizioni vengono suddivise in base alle richieste: in alcuni casi, può trattarsi anche di una sola scatola da 200 guanti. Infine, il personale ospedaliero distribuisce i guanti ai vari reparti e servizi.
Sono passate dodici settimane dall'inizio del processo: i guanti hanno finalmente raggiunto la loro destinazione. I guanti sono essenziali per garantire interazioni sicure tra pazienti e personale sanitario. Grazie ai rigorosi processi produttivi e alla precisione degli operatori, gli infermieri non devono preoccuparsi della contaminazione crociata. Ogni anno, l’NHS utilizza 1,7 miliardi di guanti in nitrile, con un costo di circa 48 milioni di sterline (circa 57 milioni di euro)
Smaltimento dei guanti dopo l’utilizzo
Una volta utilizzati, i guanti vengono smaltiti come rifiuto domestico offensivo o clinico. Se smaltiti nel contenitore sbagliato, finiscono in discarica o vengono inceneriti, generando inquinamento inutile.
Vuoi vedere con i tuoi occhi ciò che accade davvero dietro a un semplice paio di guanti? Ti invito a guardare il video “The Lifecycle of medical glove” realizzato dal Royal College of Nursing come strumento efficace e immediato per comprendere l’impatto ambientale nascosto dietro la produzione, l’uso e lo smaltimento dei guanti monouso.
Riferimenti
- https://www.rcn.org.uk/Get-Involved/Campaign-with-us/Glove-awareness
- https://www.youtube.com/watch?v=RNEnK9JECv0