West Nile e cambiamento climatico: come le infezioni si adattano (e avanzano)

Scritto il 08/08/2025
da Daniela Accorgi


Il tempo sta cambiando: lo percepiamo attraverso estati sempre più torride, inverni miti, eventi meteorologici estremi e sbalzi di temperatura. Ma non siamo i soli a risentirne. Anche virus, batteri, parassiti e vettori – come zanzare e zecche – si adattano rapidamente, trovando nuove condizioni favorevoli alla loro diffusione. Se il clima cambia, cambiano anche le mappe del rischio infettivo.

West Nile: trasmissione e sintomi

L'infezione da West Nile, o "Febbre del Nilo Occidentale", è una malattia virale causata dal West Nile Virus (WNV), un arbovirus trasmesso principalmente da zanzare del genere Culex.

Trasmissione:

  • Uccelli e zanzare: gli uccelli selvatici fungono da serbatoio naturale. Le zanzare si infettano pungendoli, trasmettendo poi il virus a ospiti accidentali (uomo e cavalli).
  • Contagio umano: attraverso puntura di zanzare infette. Non si trasmette da persona a persona.
  • Altre vie (rare): trasfusioni, trapianti, gravidanza o allattamento.

Sintomi:

  • Asintomatico (80% dei casi)
  • Lieve (20%): febbre, nausea, dolori muscolari, linfonodi ingrossati, rash cutaneo
  • Grave (<1%): encefalite, meningite, paralisi. Più frequente in anziani o immunocompromessi

La diagnosi è sierologica. Non esiste cura specifica; solo trattamento sintomatico e supportivo nei casi gravi.

Cambiamento climatico e infezioni emergenti

Secondo l’OMS, il cambiamento climatico è la più grande minaccia per la salute dell’umanità. In Europa la temperatura media è salita di 1,9°C rispetto all’epoca preindustriale, con effetti su ecosistemi e cicli biologici.

Queste alterazioni aumentano la diffusione di patogeni e vettori, come le zanzare Culex responsabili del West Nile. Ma anche altri vettori e modalità di trasmissione si espandono.

Cosa sono i vettori ematofagi

Organismi che si nutrono di sangue e trasmettono agenti patogeni.

  • Zanzare: malaria, dengue, chikungunya, Zika, febbre gialla, West Nile
  • Zecche: Lyme, TBE, febbre bottonosa
  • Flebotomi: leishmaniosi
  • Pidocchi/pulci: tifo, peste
  • Tse-tse: tripanosomiasi africana

Virus e zoonosi: lo "spillover"

Lo spillover è il salto di specie di un virus da animale a uomo. Causato da deforestazione, urbanizzazione, migrazioni forzate.

Esempi: SARS, MERS, COVID-19, Ebola. L’aumento dei contatti tra uomo e fauna selvatica intensifica il rischio di nuove pandemie.

Resistenze e clima

Temperature alte favoriscono l’aumento della resistenza antimicrobica (AMR) in batteri comuni (E. coli, Klebsiella, S. aureus). Umidità e caldo favoriscono anche infezioni post-operatorie.

Altri esempi:

  • Inquinamento atmosferico: aumento rischio di tubercolosi
  • Colera: più frequente con piogge intense e inondazioni
  • Fungine emergenti: Candida auris, Cryptococcus gattii

Tabella: clima, patogeni e azioni di mitigazione

Fattore climatico/ambientale Effetto su diffusione patogeni Microrganismi/Malattie associati Azioni preventive e di mitigazione
Aumento della temperatura globale Espansione habitat vettori Dengue, Zika, Chikungunya, Malaria, West Nile Sorveglianza, controllo vettori, repellenti, vaccinazioni
Precipitazioni estreme Acqua contaminata Colera, Leptospirosi, Epatite A Infrastrutture idriche, accesso acqua sicura
Siccità Scarsa igiene Diarrea, infezioni nosocomiali Igiene, riciclo idrico
Deforestazione Contatto uomo-animale SARS, MERS, Ebola Stop deforestazione, One Health
Urbanizzazione Trasmissione rapida AMR, colera, Candida auris Igiene urbana, prevenzione ospedaliera
Migrazioni climatiche Nuove esposizioni Zoonosi, arbovirosi Accesso a cure, vaccinazioni
Inquinamento e incendi Problemi respiratori Tubercolosi DPI, riduzione combustibili fossili
Umidità ambientale Muffe, batteri opportunisti SSI, Candida auris Controllo microclimi ospedalieri
Scioglimento ghiacci Rilascio patogeni “antichi” Virus emergenti (ipotesi) Genomica, piani risposta rapida

Sanità sotto pressione climatica

Le strutture sanitarie sono vulnerabili agli eventi estremi: uragani, inondazioni, blackout. Casi come Katrina (2005), Sandy (2012) o le alluvioni del Midwest mostrano l’impatto diretto sulla sanità.

Ospedali danneggiati, servizi interrotti, rischio di contaminazioni (Legionella, muffe, infezioni nosocomiali). È fondamentale integrare la resilienza climatica nei piani ospedalieri.

Bibliografia

  • WHO (2021). COP26 Special Report on Climate Change and Health. Link
  • Freifeld AG, Todd AI, Khan AS (2023). The climate crisis and healthcare. Link