Antibiotici e resistenza batterica: come funzionano e perché sono a rischio

Scritto il 19/08/2025
da Daniela Accorgi


Quando pensiamo agli antibiotici, ci viene subito in mente la capacità di “uccidere i germi” o “fermare un’infezione”. Ma pochi sanno che questi farmaci non sono tutti uguali: ciascun antibiotico ha un bersaglio preciso dentro il microrganismo, come un arciere che mira a un punto vitale del nemico.

La “pallottola magica” di Paul Ehrlich

L’idea di colpire solo il “nemico” senza danneggiare l’organismo ospite fu ispirata all’inizio del Novecento dal medico e scienziato Paul Ehrlich, che parlò di “pallottola magica” (magic bullet). Immaginava un farmaco capace di colpire esclusivamente il patogeno responsabile della malattia, risparmiando i tessuti sani. Un concetto rivoluzionario, che ha aperto la strada alla ricerca degli antibiotici moderni: armi di precisione nella guerra ai microbi.

Batteri: piccoli ma adattabili

I batteri, protagonisti di questa storia, sono esseri viventi composti da una sola cellula, in grado di svolgere da sola tutte le funzioni necessarie alla vita. A confronto, l’essere umano è formato da trilioni di cellule specializzate, ognuna con compiti specifici, che collaborano per mantenere l’organismo in equilibrio. Eppure, nonostante la loro estrema semplicità strutturale, i batteri sanno essere straordinariamente adattabili e veloci nel cambiare per sopravvivere.

Ma nel momento in cui cerchiamo di “uccidere” i microrganismi, questi — come tutti gli organismi viventi — si adattano alle nuove condizioni per sopravvivere, rendendo inefficace “la pallottola magica”. Proviamo a fare un viaggio nel mondo dell’invisibile per scoprire dove agiscono gli antibiotici e come nasce la resistenza.

Il bersaglio: dove colpiscono gli antibiotici

Gli antibiotici agiscono interferendo con funzioni vitali dei batteri. È un po’ come togliere la chiave di avviamento da un’auto: anche se tutte le altre parti sono intatte, senza quel piccolo componente il motore non può partire. Allo stesso modo, l’antibiotico blocca un elemento cruciale del microrganismo, impedendogli di funzionare e quindi di sopravvivere.

Ecco i principali “punti deboli” colpiti dagli antibiotici:

  1. La parete cellulare – La corazza del batterio
    Alcuni antibiotici, come la penicillina e le cefalosporine, bloccano la costruzione della parete cellulare, una struttura rigida che protegge il batterio dall’ambiente esterno. Senza parete, la cellula si “gonfia” e scoppia, un po’ come un palloncino senza rivestimento.
  2. La membrana cellulare – Il confine vitale
    Altri farmaci, come le polimixine, danneggiano la membrana che regola l’ingresso e l’uscita delle sostanze. È come bucare una diga: l’acqua (cioè il contenuto della cellula) fuoriesce e il batterio muore.
  3. La sintesi proteica – Le fabbriche interne
    I batteri costruiscono proteine usando “fabbriche” chiamate ribosomi batterici. Antibiotici come tetracicline, macrolidi o aminoglicosidi si legano a queste fabbriche e ne bloccano il lavoro. Senza proteine, il batterio non può crescere né ripararsi.
  4. Il DNA e l’RNA – Le istruzioni di vita
    Alcuni antibiotici, come i chinoloni o la rifampicina, interferiscono con la duplicazione o la lettura del materiale genetico. È come strappare o distorcere il manuale di istruzioni: la cellula non può riprodursi correttamente.
  5. Le vie metaboliche – La catena di montaggio energetica
    Alcuni farmaci, come il trimetoprim e i sulfamidici, bloccano la produzione di acido folico, essenziale per la sintesi del DNA. In pratica, interrompono una fase cruciale della catena di montaggio interna.

Come i batteri diventano resistenti

Qui arriva la parte sorprendente: i batteri non sono solo piccoli e invisibili, sono anche incredibilmente ingegnosi. Nel tempo possono sviluppare resistenza, cioè la capacità di sopravvivere anche in presenza dell’antibiotico che prima li uccideva.

La resistenza può emergere in due modi principali:

  1. Mutazioni spontanee
    Durante la replicazione del DNA, possono avvenire errori casuali (mutazioni). Alcune di queste modificano il bersaglio dell’antibiotico, rendendolo irriconoscibile. È come se la serratura cambiasse forma e la chiave (l’antibiotico) non entrasse più.
  2. Acquisizione di geni da altri batteri
    I batteri sono maestri nello scambio di informazioni genetiche. Possono “prestarsi” geni di resistenza attraverso:
    • Plasmidi: piccoli anelli di DNA che passano da una cellula all’altra.
    • Trasduzione: virus batterici (batteriofagi) che trasferiscono geni.
    • Trasformazione: assorbimento di frammenti di DNA dall’ambiente.

Le strategie di resistenza

I batteri non si limitano a cambiare un solo meccanismo: hanno sviluppato diverse strategie per difendersi.

  • Enzimi distruttori – Alcuni producono enzimi come le beta-lattamasi, che “tagliano” l’antibiotico rendendolo inattivo.
  • Pompe di efflusso – Piccole “pompe” che espellono l’antibiotico fuori dalla cellula.
  • Modifica del bersaglio – Cambiano la struttura della molecola bersaglio per evitare che l’antibiotico si leghi.
  • Riduzione della permeabilità – Rinforzano o modificano la membrana per impedire l’ingresso del farmaco.

Perché la resistenza è un problema di tutti

Ogni volta che usiamo un antibiotico in modo inappropriato (per infezioni virali, per periodi troppo brevi, o a dosi sbagliate), diamo un vantaggio ai batteri resistenti. Questi sopravvivono e si moltiplicano, diffondendo i geni della resistenza.

Il fenomeno è globale: viaggi, commercio e spostamenti rapidi permettono ai batteri resistenti di attraversare continenti. In più, l’uso di antibiotici negli allevamenti e nell’agricoltura contribuisce a questo problema.

Il futuro della sfida

La corsa tra scienza e batteri è continua. Mentre sviluppiamo nuovi antibiotici, i batteri cercano nuove difese. Gli esperti parlano di “era post-antibiotica”, in cui anche infezioni comuni potrebbero tornare mortali.

Le soluzioni includono:

  • Uso prudente e mirato degli antibiotici.
  • Sviluppo di nuove molecole e terapie alternative.
  • Miglioramento dell’igiene e della prevenzione delle infezioni.
  • Collaborazione globale con l’approccio One Health, che unisce salute umana, animale e ambientale.

Gli antibiotici sono tra le scoperte più rivoluzionarie della medicina moderna, ma la loro efficacia non è scontata. Ogni volta che li assumiamo correttamente, partecipiamo a una battaglia invisibile ma fondamentale per il futuro della salute pubblica.

Gli antibiotici sono farmaci potenti, capaci di fare molto bene a chi li assume, ma anche di causare danni se usati male. La loro particolarità è che, come i vaccini, hanno un impatto che va oltre il singolo individuo: ogni uso corretto o scorretto contribuisce a modellare il panorama delle infezioni e delle resistenze nella collettività. Non esistono altri farmaci con questo effetto così esteso, e non dobbiamo dimenticarlo ogni volta che prendiamo un antibiotico.

In fondo, questo duello tra noi e i microbi è una storia di intelligenza e adattamento, e il finale dipende anche da noi.

Bibliografia e Sitografia

  1. Microbiologia Italia – The Magic Bullet
  2. Gli antibiotici spiegati bene. Come usarli in modo sicuro e consapevole, a cura di Garattini e Clavenna, Edizioni LSWR, 2020