Trenta giorni fa abbiamo acceso la miccia. Oggi possiamo dire che Zirlo non è rimasto un esperimento, ma è già diventato un piccolo spazio di rottura: un luogo in cui le notizie non sono solo da leggere ma da attraversare.
Un inizio che conta
In un mese abbiamo registrato 1.074 utenti attivi, quasi tutti nuovi. Non sono solo numeri: sono volti, sguardi, click, persone che hanno deciso di fermarsi qui, in media per 1 minuto e 23 secondi. Un tempo breve, certo, ma sufficiente per lasciare un segno e per dimostrare che l’attenzione non è morta: basta saperla accendere.
Le interazioni sono state 16.270: segno che Zirlo non è passato inosservato, ma ha mosso curiosità, stimolato discussioni, lasciato tracce.
Chi ci ha ascoltato
Milano, Roma, Firenze, Venezia. Ma anche Luleå e Dublino. Zirlo è nato in Italia, ma ha già superato i confini. Forse perché le domande che poniamo non hanno passaporto: riguardano tutti.
I social hanno fatto da cassa di risonanza — Facebook e Instagram soprattutto — ma c’è anche chi ci ha trovato per caso cercando su Google. È esattamente ciò che volevamo: non una bolla, ma un ecosistema in cui l’incontro può avvenire ovunque.
Cosa vi ha colpito
Il nostro Manifesto è stato tra i contenuti più letti. Non poteva essere altrimenti: è la nostra dichiarazione d’intenti, il “verso” da cui tutto è partito.
Ma non vi siete fermati lì. Avete voluto sapere cosa nasconde lo schermo del vostro smartphone (un hotel a cinque stelle per i microbi), avete riflettuto su cosa significa lavorare fino all’ultimo turno, avete attraversato il cinema di Bergman con Persona, avete seguito il ciclo di vita di un oggetto apparentemente banale come i guanti medicali.
Temi diversi, un filo rosso comune: guardare oltre la superficie.
Un mese estivo, un anno davanti
C’è un dettaglio che non va dimenticato: questo primo mese è caduto in pieno agosto. Un mese di vacanze, di città svuotate, di tempo sospeso. Anche noi — autori, redattori, collaboratori — ci siamo ritagliati giorni di pausa e di respiro.
Eppure, nonostante questo, Zirlo ha iniziato a farsi strada. Segno che la voglia di un’informazione diversa non va mai in ferie.
Adesso, però, comincia il vero viaggio. Dalla prossima settimana parte il primo anno di Zirlo: dodici mesi in cui daremo corpo e voce a ciò che il Manifesto ha annunciato. Più contenuti, più video, più podcast, più spazio alle idee.
Il Manifesto prende vita
Nel Manifesto scrivevamo: «Non vogliamo essere un altro giornale. Vogliamo essere un cambio di passo. Un verso nuovo, diretto, senza filtri. Irriverente quando serve, poetico quando non basta il linguaggio della cronaca.»
Questo primo mese ci dice che ci stiamo riuscendo. Non perfetti, non compiuti. Ma vivi, rumorosi, in movimento.
E adesso?
Un mese è poco, ma è già abbastanza per capire che c’è spazio per un’informazione diversa. Che c’è voglia di rompere i cliché, rimettere in discussione il linguaggio, aprire brecce nella narrazione piatta che spesso ci circonda.
Zirlo continuerà a farlo: fuori dagli schemi, controcorrente, con un verso che non è mai lo stesso.
Questo, per noi, è solo l’inizio.